Importanza della Consulenza Ayurvedica

 

 

Consulenza ayurvedica

Tramite la Consulenza Ayurvedica il medico può determinare la Prakrithi, ovvero il tipo di costituzione psichica e fisica della persona e, di conseguenza, suggerirle come vivere in modo appropriato, secondo la sua costituzione di base. Sempre tramite la Prakrithi, il medico può indicarle i cibi più adatti, così come può suggerirle lo stile di vita più consono, modificando abitudini e comportamenti errati. 

Attraverso le energie vitali Vata-Pitta-Kapha (i Dosha) e un eventuale loro squilibrio, il medico potrà consigliare dei trattamenti ayurvedici con lo scopo di ri-equilibrare queste energie. Sempre attraverso la conoscenza della costituzione individuale, il medico indicherà alla persona alcuni esercizi fisici o di respirazione, e consiglierà l’assunzione di preparati naturali. È iImportante sapere che il medico può dare istruzioni preziose per prevenire specifici disturbi o malattie.

Come si svolge una Consulenza Ayurvedica e come cura questa antica medicina?
La consulenza prevede una diagnosi attraverso la lettura del polso, un’antica tecnica indiana tramandata nei secoli che permette di individuare a quale costituzione il paziente appartiene. Il medico, appoggiando per qualche minuto le tre dita centrali della sua mano sull’arteria radiale del polso destro del paziente, riesce ad ascoltare le energie vitali e gli squilibri presenti attraverso il battito, e, di conseguenza, le patologie ad essi conseguenti. Nell’Ayurveda esistono tre energie Vata (aria) Pitta (fuoco) Kapha (acqua) che devono mantenersi in equilibrio per il nostro benessere. La Medicina Ayurvedica cura mediante sei strumenti principali: un buon stile di vita, una buona alimentazione, rimedi ayurvedici, speciali preparati fitoterapici, massaggi e trattamenti specifici.

Che cosa è la Prakrithi?
Prakrithi è la natura unica di ogni individuo. L’Ayurveda considera, infatti, ogni individuo nella sua costituzione psico-fisica ed afferma che tutto è utile in natura, ma sa che alcuni cibi, erbe e sostanze possono essere utili per qualcuno ma da limitare o evitare per altri.
Per stabilire cosa è più utile e quali sono i trattamenti più indicati occorre determinare la costituzione individuale e questo lo può fare solo il medico ayurvedico attraverso la consultazione del polso.

Secondo l’Ayurveda esistono sette (o dieci quando si considerano sei costituzioni miste) costituzioni:

  • Costituzioni pure:
    1. Vata
    2. Pitta
    3. Kapha

     

  • Costituzioni miste:
    1. Vata – Pitta
    2. Pitta – Kapha
    3. Vata – Kapha

     

  • Costituzione tridoshica:
    1. Vata – Pitta – Kapha

     

Sebbene ogni singola costituzione sia dominata da uno o più Dosha (energie vitali), ogni individuo è in realtà una combinazione di tutti e tre i Dosha presenti in proporzioni diverse.

Vata rappresenta “ciò che muove le cose” ed ha sede nelle parti cave del corpo quali stomaco, narici, orecchie, interno delle ossa, intestini, ecc. È responsabile di tutti i movimenti che avvengono nel corpo, come lo sbattere delle ciglia, i movimenti muscolari, la respirazione, la circolazione, gli impulsi nervosi, ecc. Governa anche emozioni, quali nervosismo, paura, ansietà, sbalzi d’umore, dolore. L’individuo Vata è sottile, freddoloso, con carnagione scura, pelle secca, capelli e denti fragili, appetito e digestione variabili, sonno irregolare.

Pitta rappresenta “l’energia-calore del corpo” ed ha sede in occhi, pelle, cuore, milza, fegato, duodeno. Governa la digestione, l’assorbimento, l’assimilazione, il metabolismo, la temperatura corporea, lo splendore degli occhi, l’intelligenza. Fa sorgere ira, gelosia, odio. L’individuo Pitta ha una corporatura media e proporzionata, capelli sottili e delicati con tendenza a caduta e incanutimento, sudorazione abbondante, è coraggioso, intelligente, aggressivo.

Kapha dà “stabilità al corpo” ed é presente in petto, gola, bocca, stomaco, giunture, plasma, ecc. Fornisce lubrificazione alle giunture, umidità alla pelle, favorisce la guarigione delle ferite, dona forza, vigore e stabilità. L’individuo Kapha è generalmente robusto, con ossatura grande e tendenza ad ingrassare, ha un sonno profondo, pelle liscia, capelli folti, appetito normale. È una persona calma, tollerante, paziente, sicura di sé.

Quando i Dosha sono in equilibrio, danno forma alla personalità al soggetto, quando invece uno o più Dosha sono in eccesso, creano squilibrio, Vikiriti (impurità), quindi l’insorgere del disturbo o della malattia.

Se la nostra natura, Prakriti, viene scoperta attraverso un questionario o un interrogatorio fatto dall’operatore al cliente o paziente, lo squilibrio Vikiriti viene scoperto attraverso l’analisi del polso e attraverso l’analisi dei sintomi che il cliente avverte in quel determinato momento.

Per mantenere la Prakriti di un individuo in equilibrio, quindi la salute, si lavora sul suo squilibrio (vikriti), riducendo i Dosha o il Dosha in eccesso, seguendo il principio che L’OPPOSTO CREA EQUILIBRIO ED IL SIMILE SQUILIBRIA. Tutti i trattamenti ayurvedici vengono attuati seguendo questo principio: ad esempio, una pelle secca, rugosa, data da un eccesso del Dosha Vata (l’energia del vento che asciuga) viene trattata con elementi ed ingredienti di natura opposta, come unguenti, olii, bagni di vapore, ecc.

 

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